Recentemente ho affrontato una lunga discussione con un ventenne
che cercava di convincermi a far accettare ad un amico comune di
entrare a far parte di un network di vendita piramidale, la
discussione è iniziata con un “partiamo dal presupposto che sono
un ragazzo di 21 anni senza nessuna conoscenza profonda economica,
quindi non ti parlo tanto per, qualsiasi informazione mi interessa in
prima persona”.
Benissimo, data la mia saggezza derivata dalla veneranda età e da
più di 20 anni davanti a un monitor mi sono permessa di iniziare a
spiegare che
in Italia il Multi Level Marketing è illegale …
Cosa?
In Italia il KLM è illegale?
Eh sì esatto!
La
legge 173 del 2005 nell'articolo 5 cita espressamente che
“Sono
vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture
di vendita nelle quali l'incentivo economico primario dei componenti
la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti
piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita
di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri
componenti la struttura.”
Detto questo, il newbie del guadagno facile in internet
(guadagna
subito da casa senza impegno!), mi ribatte che non è vero che sono
una truffa: lui i sui 570 (
cinquecentosettanta!!!) euro spesi per
l'affiliazione li ha ripresi in solo 2 mesi!
A questo punto scatta la freelance che è in me e me ne esco con
una frase del tipo: ma ritieni giusto di dover pagare per poter
“lavorare”?
Forse l'ho messo in difficoltà e l'
imberbe cercatore d'oro ha atteso un pò nel
rispondere: “Io ho fatto un
investimento, ora sono un imprenditore, vedi
quei soldi come una
fee per un
franchising ... e poi l'articolo 1.
dice che “
sono vietate la promozione e la realizzazione di attività
e di strutture di vendita nelle quali l'incentivo economico primario
dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi
soggetti bla bla bla” non so se sono ignorante io o se è
un italiano a mo' di flusso di coscienza, ma mi sembra che nella
frase manchi qualcosa”
Voi cosa avreste risposto?
Io mi sono armata di santa pazienza e queste sono state le mie
parole:
Quando hai pagato quei soldi loro ti hanno detto che dovevi
vendere patate ma in pratica tu non vendi una patata, vendi la
possibilità che quello sotto di te venda la patata e tu guadagni una
percentuale sulla patata che lui ha venduto... e fin qui può starci
… il problema è quando nessuno vende patate ma tutti vendono
possibilità di vendere patate, a quel punto tu non guadagni sulla
vendita della patate ma sulla fee di ingresso che il tuo amico ha
pagato per poter dire ad altri di vendere patate ...”
Ed ecco la pronta risposta del
nativo digitale: “ma ciò che
differenzia questo di cui stiamo parlando dal
network marketing è
che in quest'ultimo le patate ci sono eccome, sono
la base solida di
quest'economia.
Riguardo il "pagare per lavorare", qui non si parla di
un lavoro da dipendenti, si parla di un
lavoro di imprenditoria a
tutti gli effetti. In questo caso "si paga per lavorare",
nel senso che si fa fronte a un investimento iniziale per poter
creare un'impresa, impresa che poi ti renda i soldi, ammesso che il
lavoro venga fatto bene”
Ok, evito di sbuffare, non esiste l'emoticon sbuffo ... e
rilancio:
è la piramide la fuffa!
Provo a rispiegartelo:
Diciamo che io sono il genio che ha inventato l'azienda XYZ per
cui tu “lavori”, io non possiedo nulla, non ho patate, ma conosco
molta gente che le patate le ha ... quindi dico a questi che hanno le
patate ... io ti faccio pubblicità gratis, tu però per ogni
patata che vendi mi dai un X%
E fin qui tutto bene...
Poi, però, mi accorgo che io sono un bravissimo imprenditore che sa "intortarsi" altri imprenditori e che la mia idea piace … e mi
ritrovo però senza una competenza … io sono un imprenditore non un
VENDITORE … quindi?
Quindi mi invento che posso anche rinunciare a una parte della mia
provvigione sulle patate vendute e darle a veri venditori che
certamente saranno in grado di venderle (facendo così felice me, il genio, gli imprenditori che si sono fidati della mia proposta e …
un pochino anche te, venditore).
E anche fin qui tutto bene...
Tu decidi di fare il rappresentante e, non molto diversamente da quello che succede ai rappresentanti nella
vita reale, guadagni una percentuale sulle patate che
vendi...benissimo ... tutto legale, bello ...
A questo punto però il genio di cui sopra si accorge che non
guadagna abbastanza per se e che anche i veri venditori di patate non
sono molto contenti … non bastano le provvigioni sulle vendite dei
prodotti di altri per coprire la fee d'ingresso, non parliamo poi di
guadagni...
E qui scatta la fuffa ...
Io, il genio, decido che per diventare un mio venditore tu mi devi
dare dei soldi (tanti, pochi ... dipende ... ma me li devi dare) per
poter vendere le "mie" patate ... quindi ai primi rappresentanti (quelli che vendevano davvero) do una percentuale su tutti i nuovi
venditori (paganti) che portano, a prescindere da quante vendite questi nuovi
“venditori” faranno, ma sono così buono che ti darò un Y%
sull'X% che loro guadagneranno vendendo le “mie” patate.
Quindi se il primo venditore si chiama Mario e Mario porta 3
amici, lui continuerà a guadagnare sulle reali patate vendute da lui
(che erano poche altrimenti bastava quel guadagno per vivere) e una
percentuale sulle patate che vende Gino, il suo amico ... che però non
fa il venditore di professione e quindi non ci si potrà fare uno
stipendio non sapendo il mestiere ... e, quindi, per "arrotondare"
chiamerà la sua amica Gina e suo nonno Pippo a iscriversi....devo
andare avanti?
Ora il novellino sembra un po' vacillare, ma rilancia: “Ho
capito il punto, infatti in questo lavoro conta il giusto il saper
vendere, quanto più il sapere formare un team e creare una rete
efficiente, ma questo non significa che la vendita non debba
esistere, senza la vendita alla base crolla tutto a breve ovviamente.
Diciamo che però in una rete efficiente basta che ognuno venda un
tot. Non c'è bisognio di VERI venditori, che riescono a piazzare
tutto a tutti”
Ce la possiamo fare, stai per capire, te lo sei detto da solo: "In
in questo lavoro conta il giusto il saper vendere, quanto più il
sapere formare un team e creare una rete efficiente”
Quindi?
Quindi non stiamo parlando di affiliazioni, non stiamo
parlando di provvigioni...stiamo parlando di
VENDITA PIRAMIDALE!!!
"Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e
di strutture di vendita nelle quali l'incentivo economico primario
dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi
soggetti"
Ripetiamolo come un mantra.
E poniamo una nuova domanda allo sventurato boccalone: “tu sai
dirmi esattamente quanto hai guadagnato vendendo e quanto
reclutando?”
Risposta, scontata: "
0 sulla vendita, e tra pochi giorni 500 sulla rete".
A questo punto chiunque si renderebbe conto di essersi risposto da
solo...almeno per quanto riguarda la
legge.
Ma questo è il momento in cui scatta l'etica!
Ti sei reso conto
che con la pura “vendita” dei prodotti non solo non diventerai un
ricco imprenditore 2.0 ma che non recupererai neppure i soldi della
fee d'ingresso...quindi che fai?
Ti rivolgi a parenti e amici per
“affiliarli” a loro volta sotto di te (inizi a vedere dov'è la
piramide?), quindi vai dalla nonna e con il faccino più convincente
che hai le spieghi tutta la situazione per benino, le dici che anche
lei può arrotondare la pensione, che basta che investa quel pochino
(570 euro!!!!) e in pochi mesi vedrà i suoi soldi moltiplicarsi ... e
quand'è che la nonna rivedrà i suoi soldi (parte dei quali sono sì
ora nelle tue tasche...ma gli altri?)?
Risposta del ormai distrutto newbie: “
Quando anche lei avrà
creato un'impresa, una rete di clienti e soci. Tu mi dirai "E
loro? Quando li recuperano?" Quando avranno fatto lo stesso è
ovvio che un ragionamento del genere non si può applicare
all'infinito, perché le persone sono un numero finito ahahah però
ci sono abbastanza persone e servizi per tanta gente, ne possono
usufruire in tanti a livello teorico!”
É qui, sugli affetti più vicini, che scatta il
dubbio più
vero ... hai toccato la nonna e il baby imprenditore vuole capirci
meglio e ti chiede: "
E perchè avrei truffato la nonna?"
Molti di voi si saranno già risposti ma questa è stata la mia:
Tu, giustamente, vuoi guadagnare, per guadagnare devi trovare altri
affiliati ... e altrettanto ovviamente chiederai a parenti e amici come prima
cosa: parenti (nonna) e amici (20enni) che magari quella cifra non
ce l'hanno ma la trovano PERCHÈ SEI UN AMICO E DI TE SI FIDANO ... a
quel punto scatta la catena di Sant'Antonio ... se vogliono riavere
almeno i soldi dell'“investimento” cosa dovrebbero fare?
Provare a vendere i prodotti o intortare parenti e
amici ... ovviamente da questo loop è molto difficile uscire ...
Un tempo alla gente mancava l'
informazione che determina la
conoscenza. Allora ci si affidava alla speranza dell'
aiuto divino
tramite l'intermediazione dei santi.
Oggi la gente è invasa
dall'informazione che però continua a non generare conoscenza e si
continua a sperare nell'
intermediazione dei santi.
E' proprio una
catena ... la
catena di Sant'Antonio che vede da una parte i poveracci
in attesa del miracolo e dall'altra quelli che il
miracolo se lo
stanno guadagnando a spesa dei primi.
Vuoi saperne di più?
http://www.smetteredilavorare.it/2014/03/network-marketing-guadagno-illusorio.html
http://www.mlm-thetruth.com/research/mlm-statistics/shocking-stats/
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/05173l.htm