venerdì 15 aprile 2016

Mai morti furono più bianche di queste.

Alcuni anni fa, per lavoro, ho avuto il grande onore di conoscere i cavatori. 
Sì tutti! 
Perché i cavatori sono come un'unica persona che vive e muore insieme ai respiri della montagna. 

Persone fiere, vere, unite e solidali: compagni! 


Persone che con un occhio guardano il bianco accecante della montagna e con l'altro controllano che i propri compagni non siano in pericolo...sempre. Persone che con un orecchio ascoltano gli scricchiolii del marmo che li nutre, con l'altro controllano se i richiami dei compagni, che riecheggiano da cava a cava, sono gioiosi e, se non lo sono, mollano tutto e vanno a controllare se, per caso ma non troppo, la montagna violata non si sia ribellata ai millemila anni di violenze subite per permetterci di godere dei suoi frutti.


Ieri non ce l'hanno fatta, i cavatori, a proteggersi l'un l'altro.
Occhi spalancati e orecchie tese non sono bastati a salvare i loro compagni da una montagna ormai sfinita. 


Che la terra vi sia lieve. 

Grazie per tutto quello che mi avete insegnato.

In quei giorni, in cava, pioveva!
Non dimenticherò mai come mi sono sentita inorgoglire sentendo il capo cava, mentre mi sollevavate con la pala per vedere il tramonto sul mare di Carrara, che con una semplice frase, uscita con tutta la schiettezza che solo chi si asciuga il sudore con la manica può avere, mi faceva entrare nel loro mondo: "sei ufficialmente una cavatrice" mi disse, e oggi piango con loro.

mercoledì 6 aprile 2016

L'aquila 7 anni e?

Quella notte tra le lacrime di molti, tanti, troppi c'era chi rideva... nei giorni successivi c'erano i campi e il centro di Comando e Controllo, c'era l'attuale candidato a sindaco di Roma che faceva il bello e cattivo tempo e c'era il berlusca che regalava dentiere, c'era la Protezione Civile SPA e il filo spinato intorno ai campi degli sfollati ... il G8 ...

Poi c'era la gente dell'Aquila, gente che anche a distanza di 7 anni non smette di lottare per poter tornare nelle proprie case e poter finalmente ricominciare a vivere. Persone meravigliose che quotidianamente vivono e lottano, aiutano gli altri, e, sì ridono insieme, perché una risata alle 3e32 fa schifo, ma ridere insieme, è ancora molto bello!


Infine c'erano e ci sono le persone che, ognuna a proprio modo e con i propri mezzi, hanno cercato di dare una mano. Belle persone, persone che sono salite in macchine, treni e furgoni sgangherati, zaini in spalla e nel cuore solo amore e solidarietà. Lo stesso sentimento di solidarietà che è quello che manca a chi ci governa...

Giustizia e solidarietà che belle parole!

Oggi ci sono le vecchie case ancora non agibili e le nuove C.A.S.E. che non agibili lo stanno diventando, un territorio devastato una città che ancora piange i suoi morti tra le macerie e tutte le persone che, anche molti mesi dopo il terremoto, non ce l'hanno fatta a reggere, e se ne sono andate, alcune altrove, altre ... beh, non potranno più tornare :-(


Ciao Fabbrì
Oggi c'è un indagato che si candida a sindaco e che probabilmente in molti voteranno, chi rideva continua a ridere e chi piange e si rimbocca le maniche continua a chiedere una cosa molto semplice: giustizia e, possibilmente ... un pochino di verità, ma ormai avremmo dovuto capirlo, in questa società dove l'unico padrone è il denaro, le verità si comprano facilmente, le verità si trasformano in una notte oppure, molto più semplicemente, si cambia canale, per non pensarci più.